Ho amato di te le cose più strane:
il sapore di vento delle notti africane,
il sole tra i piedi di un mattino orientale,
i fiordi di ghiaccio,
anche quelli disegnati male,
il controvelaccio, i babordi,
la prua di quella nave.
Non dirmi bugiardo, lo so:
non siamo mai stati in Africa,
in oriente, nei mari del Nord.
Non era una barca
e neanche una vela.
E' strano, lo so, forse triste,
ma ho amato anche le cose
che non abbiamo mai viste.
Le bufere di neve
in piena primavera,
le vene nere
di quella pianta di caucciù,
e ti amo anche adesso,
che non ti amo più.