giovedì 17 maggio 2012

Statue Brutte: L'Hockeysta Ignoto

Nel romanzo di Douglas Adams "La Vita, l'Universo e Tutto Quanto", terzo capitolo della saga Guida Galattica Per Autostoppisti, a un certo punto capita che un intero pubblico inglese di una partita di cricket, non si accorga della presenza di una enorme astronave aliena ai bordi del campo di gioco. Questo perché era occultata da un Campo PA, e cioè Problema Altrui.
Tutto ciò che il cervello percepisce come Problema Altrui, lo ignora semplicemente, quindi un Campo PA può occultare qualsiasi cosa, indipendentemente dalle dimensioni.
Un Campo PA, tanto efficace quanto fragile, viene effettivamente infranto se qualcuno fa notare l'anomalia in modo palese.
I bambini generalmente ci riescono benissimo.
È opinione del vostro affezionatissimo che nella città di Lodi, Lombardia, Italia, sorgano spontanei campi PA, altrimenti non si spiega come possano fare le persone a passare indifferenti accanto a un obrobrio come la statua che vi presento oggi: L'Hockeysta Ignoto.

Non è infrequente trovare una statua dinnanzi a una stazione.
In molte città i viaggiatori vengono salutati da Garibaldi, da Vittorio Emanuele, da Dante, da qualche noto eroe o personaggio locale che abbia contribuito al prestigio e al progresso, se non dell'Italia, almeno della città o, nel peggiore dei casi da un qualche monumento geometricamente indefinito che si spiega solo leggendo la targhetta.
A Lodi, invece, città importantissima per la storia d'Italia, crocevia di battaglie e accordi storici, troviamo questo mastodontico COSO a benedire i nostri viaggi.
Nell'indifferenza generale.

Se il foresto si stesse chiedendo il perché della celebrazione di un Hockeysta, è presto detto: a Lodi è presente una fortissima squadra di hockey su rotelle, quello sport che fanno dove non c'è abbastanza ghiaccio per fare l'hockey su ghiaccio.
Insomma, nell'hockey a rotelle Lodi spacca di brutto e probabilmente quest'anno vincerà lo scudetto.

Come dite?
No, non ci sono altri motivi.
No, giuro, nessun giocatore di hockey ha mai salvato un bambino da un incendio.
Cosa?
No, non ha mai neanche trovato una cura per qualche malattia.
Davvero, foresti, non insistete. Il motivo è solo questo, hanno fatto una mastodontica statua allo schettinatore professionista solo perché c'é una squadra forte. Neanche a un giocatore in particolare, cosa che sarebbe già di per sé una pacchianata allucinante, ma a un giocatore indefinito, Ignoto, appunto.

Tamarrate come queste ne ho viste solo negli Stati Uniti, dove ogni tanto trovi una statua a un comico, o a un presentatore radiofonico, o a Rocky Balboa. È un popolo giovane ed entusiasta, in fondo, li si può capire. Una volta che hai fatto la statua a Giorgio Uòscinton dovrai pure riempire con qualcos'altro.
Ma qui in Italia, Lombardia, Lodi, avevamo bisogno di una statua all'hockeysta?
Siamo messi così male?
Evidentemente sì.

Vabbeh, passiamo all'analisi di questa MERAVIGLIA.
Posta su un piedistallo di circa 1 metro e mezzo, la statua supera in totale i quattro metri di altezza.
Il soggetto presenta buone proporzioni e la classica posa dell'hockeysta o, se al posto della mazza avesse una chitarra elettrica, la classica posa di Carlos Santana.
Ma la vera meraviglia è DIETRO.
TA-DAAAAAAAAA! IL BUCO NERO!
Ha i pantaloni bracaloni e un vistosissimo enorme buco ad altezza culo.
Amici molestatori di statue, vi sento già in fermento.
La ragione di questo buco è ignota. Forse l'artista ha voluto indicare che il primato di Lodi in classifica sia da imputare alla Dea Fortuna?
Nessuno può saperlo.
Da rilevare la presenza della bronzea pallina vicino al piede destro del soggetto. Apparentemente della stessa dimensione del buco sul culo.
Forse che i giocatori di hockey sono soliti trasportare in quel modo le palline?
Anche qui, solo congetture.
Quello che è certo è che la Città di Lodi si candida seriamente a Capitale Mondiale delle Statue Brutte, cosa che potrebbe attirare un gioioso enorme turismo.
Perché oltre la Bambina che Salta la Corda e l'Hockeysta Ignoto, c'è molto molto altro.
Continuate a seguire questa rubrica e ne vedrete delle belle!

E ora i voti.

Posizione: 10
Questa genialata saluta chiunque arrivi a Lodi in treno. E' la carta d'identità che la Città ha voluto dinnanzi al mondo.
Complimenti.

Pulizia: 9
Pare che i piccioni si vergognino a cacarci su.

Ilarità: 6
La statua, a parte l'assurdità generale, non genera tanto ilarità isterica quanto incredulità e spiazzamento.

Manutenzione: 8
La statua è nuova e non presenta ancora danni.

Possibilità di molestie: 5
Il voto, con quella posizione e quel BUCO dietro, che potrebbe ospitare centinaia di cose, dovrebbe essere un 10. 
Purtroppo la statua è molto in alto e molto poco è lo spazio sul piedistallo, quindi la molestia alla statua è veramente molto difficoltosa e il voto si abbassa.

DISCLAIMER.
IL VERO MOLESTATORE DI STATUE, RISPETTA LE STATUE CHE DECIDE DI MOLESTARE. 
IL VERO MOLESTATORE DI STATUE, NON LE DANNEGGIA, MA LE AMA.

6 commenti:

  1. Riguardo al fatto che questa statua saluta i viaggiatori in arrivo a Lodi farei notare che la statua, rispetto alla stazione, è girata di spalle. Annamo bbene.

    Wally

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    1. Vero, Wally. Arrivi a Lodi e ti saluta un culo di bronzo.

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  2. ti seguo con interesse e stima per questo lavoro di divulgazione.

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  3. Non riesco a trovare parole non scurrili per esprimere la mia idea ma ci proverò.

    E' naturale e giusto che gli abitanti (e mentre scrivo ho un dejavuu, penso di aver sognato la situazione l'altro ieri notte) che nonostante gli 850 anni di storia della propria città riescano a sentirsi orgogliosi solamente per il successo sportivo temporaneo di una squadra di hockey (complimenti a loro comunque), siano predisposti a farsi possedere da tergo da chiunque lo voglia fare.

    Io la leggo così.

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  4. Beh, siamo la città del Belfagor...

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